Di pinomangione
Si, a mio avviso, noi appassionati di misure e topografia stiamo vivendo una rivoluzione nel modo di operare e di ottenere i risultati classici di un rilievo topografico.
L’avvento della fotogrammetria terrestre, di quella da DRONE e del laser scanner ci stanno costringendo a cambiare il modo di misurare e di restituire i nostri lavori.
Noi, da generazioni, abbiamo agito, migliorato, insegnato, imparato un metodo di rilievo e restituzione classico. Infatti da decenni qualsiasi strumento utilizziamo, tra bindella, squadro, stazione totale, GPS la sequenza minima delle operazioni è:
- Definizione dell’oggetto da misurare
- Scegliere prima quali misure ci sono utili
- Acquisire le misure sul posto, magari con diversi metodi
- Elaborare i dati in un nostro sistema di riferimento ottenendone le coordinate
- Restituire un disegno sulla carta o su PC in 2D o 3D.
Con l’avvento e la possibilità di uso per molti professionisti della fotogrammetria e del laser scanner la sequenza cambia totalmente:
- Definizione dell’oggetto da misurare
- Acquisizione di un modello 3D dell’intero oggetto rappresentato da una nuvola di punti
- Su PC lavorare con la nuvola di punti e decidere solo adesso quali misure prendere e restituire.
Di fatto qual è la rivoluzione?
- In campo ci sto pochissimo tempo ed al ritorno ho già un modello 3D
- In ufficio impiego più tempo per la restituzione, ma posso scegliere in questa fase quali sono le misure che servono per il cliente o diverse misure per diversi clienti che devono intervenire sull’oggetto (Il progettista, l’impiantista, il giardiniere, ecc.).
- Posso a distanza di tempo, riprendere il modello e ottenere altre misure che in prima battuta avevo volutamente o meno trascurato senza necessità di ritornare sul posto.
Tutto questo, a mio avviso, non solo porta molti vantaggi, ma ci deve far riflettere della necessità di cambiare due attività per noi essenziali:
- La previsione dei tempi di consegna. Oggi il cliente ha sempre più urgenza di avere il lavoro.
- Come redigere il preventivo, nella consapevolezza di dover ammortizzare l’attrezzatura, del poco tempo impiegato in campo e del molto tempo necessario in ufficio per ottenere elaborati eccellenti.
Allora vedete anche Voi la rivoluzione? Pensateci!
Vi lascio con una famosa frase attribuita a Winston Churchill:
“Non sempre cambiare equivale a migliorare, ma per migliorare bisogna cambiare”
Buona vita da pinomangione